da Antonio Quaglietta | Nov 29, 2024 | mente (video), Podcast, relazioni (video)
Come liberarti dal peso dei ‘devo’ e vivere con libertà Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dai mille devo della vita? Perchè ci accade tanto spesso? Qual è il ruolo dei devo nella nostra mente e come influenzano il nostro modo di vivere? I devo rappresentano un ostacolo ai nostri voglio, creando stress, senso di inadeguatezza e stanchezza. Ma come funzionano davvero? Che cosa sono i “devo”? I devo nascono da un dovere principale, spesso radicato nella nostra infanzia, e si moltiplicano in una rete di obblighi: Doveri derivati: obblighi che si sviluppano a cascata. Doveri compensativi: tentativi di riparare quello che pensiamo di non aver fatto abbastanza. Doveri riparativi: obblighi autoimposti per sistemare le nostre mancanze percepite. Cosa succede quando siamo intrappolati nei “devo”? Questa spirale produce stanchezza, insoddisfazione e ci allontana dal momento presente. Cerchiamo di intervenire, ma spesso agiamo sul livello sbagliato, quello superficiale del comportamento, senza lavorare sulle radici profonde. Come passare dai “devo” ai “voglio”? Per liberarsi bisogna lavorare sui doveri iniziali, quelli legati al nostro modo di percepire noi stessi e il mondo. Con questo cambio, si trasformano i doveri in scelte consapevoli: Dai doveri derivati si passa alle decisioni libere. Dai doveri compensativi si arriva all’accettazione. Dai doveri riparativi si accede a una vera crescita interiore. Quando passiamo al voglio, cambia tutto: non dobbiamo più dimostrare nulla e cominciamo a vivere in sintonia con noi stessi. E possiamo essere finalmente liberi.
da Antonio Quaglietta | Set 6, 2024 | Podcast, emozioni (video), relazioni (video), struttura dell’amore (video)
In questa nuova puntata di “Sentieri d’Amore,” la rubrica dedicata alle relazioni affettive, si affronta la domanda sempre più pressante: perché le coppie durano sempre meno? Quali possono essere le cause del fatto che le coppie durano sempre meno? Il punto di partenza è imparare a distinguere tra infatuazione e amore. I fattori chiave per distinguere i due sono la durata, la profondità, l’accettazione, lo sforzo e il sacrificio e l’indipendenza. Si sottolinea l’importanza di comprendere l’indipendenza come elemento fondamentale, nonostante il mito della dipendenza emotiva. Se valutiamo questi parametri possiamo comprendere cosa non funziona o non ha funzionato nelle nostre coppie e possiamo seriamente riflettere sulle nostre relazioni e utilizzare queste informazioni per la crescita personale anziché giudicare gli altri. E tu, hai mai scambiato l’infatuazione amore?
da Antonio Quaglietta | Ago 30, 2024 | Podcast, emozioni (video), relazioni (video), struttura dell’amore (video)
Che cos’è una relazione? Per poter comprendere il senso ed il significato delle relazioni, bisogna partire da cosa relazione significa per ognuno di noi. Infatti ognuno attribuisce un significato diverso al termine relazione. Se per relazione io intendo conflitto e se chi mi sta di fronte intende comunione, non solo sarà difficile essere in relazione, ma anche semplicemente parlarsi. Relazione, in generale, vuol dire essere connessi, tant’è vero che tutto è in relazione, perché in qualche modo, a qualche livello siamo tutti connessi. Nella nostra vita, sperimentiamo sia ottime relazioni che pessime relazioni. Per iniziare a costruire delle relazioni armoniche, vere e sane, occorre partire dalla relazione fondamentale con noi stessi. Che vuol dire avere una relazione con se stessi? Se io sono uno, con chi devo essere in relazione? In realtà, noi siamo fatti da parti, che sono in relazione tra di loro. Al nostro interno possiamo riconoscere tre macro-sistemi che possiamo definire sè superiore, sè inferiore e maschera. Questi sistemi sono fatti da ulteriori parti e sono in relazione tra loro. Quando entriamo in relazione con gli altri, entrano in gioco una serie di meccanismi, che determinano il tipo di relazione che noi instauriamo con l’altro. E queste relazioni possono essere nutrienti o possono essere velenose. Tutti, in realtà, sperimentiamo entrambe i tipi di relazione. E tu, che tipo di relazioni coltivi?
da Antonio Quaglietta | Gen 13, 2024 | Podcast, emozioni (posdcast), relazioni (poscast), relazioni (video), struttura dell’amore (video)
La magia di dire grazie. Gratitudine e speranza sono i due sentimenti che maggiormente dobbiamo imparare a coltivare. Perché ci fanno un gran bene. La gratitudine è uno stato di apprezzamento per qualcosa di interno o di esterno a noi. Quando siamo nella gratitudine noi apprezziamo ciò che siamo, ciò che abbiamo, ciò che l’altro fa per noi. Quando spostiamo il focus sulla gratitudine cambia il nostro stato psicofisico, mentale, spirituale. E ci sono tante ricerche che ne testimoniano i benefici. Ma nonostante i tanti benefici noi la pratichiamo poco. Perché? Perché? Perché diamo troppe cose per scontato. Viviamo come assuefatti a ciò che proviamo. Ci sono 3 tipi di gratitudine e gli effetti che si possono avere cambiano a seconda del tipo a: • Essere grati a se stessi: questo tipo di gratitudine può essere considerato un vero e proprio antidoto per l’autogiudice, per il giudice interno; • Essere grati agli altri: questo tipo di gratitudine cambia il clima relazionale • Essere grati a Dio e alla Vita: questo tipo di gratitudine genera accettazione, diminuisce la rabbia e il senso di ingiustizia e quindi stiamo meglio. Essere grati ci fa essere meno nel confronto con gli altri. La gratitudine è consapevolezza. Quando non siamo grati siamo in uno stato di inconsapevolezza. Ricorda: se vuoi essere beato impara ad essere grato. Quali sono i tuoi motivi di gratitudine?
da Antonio Quaglietta | Nov 5, 2020 | emozioni (video), video
Che c’è dietro la rabbia? Cosa è la rabbia? Cosa si nasconde dietro la rabbia? E come possiamo gestirla? Quando siamo di fronte ad una persona in preda alla rabbia e a tutte quelle emozioni forti e rabbiose, sarebbe importante imparare a tranquillizzare il suo bambino interiore, che sta semplicemente reagendo e vuole difendersi perchè si sente minacciato. Noi invece ci sentiamo attaccati e solitamente o aggrediamo l’altro o stiamo zitti, accumulando altra rabbia, che poi scaricheremo in qualche modo. Ed è difficile che in quei momenti riusciamo a vedere oltre la maschera. Come si fa ad andare oltre la rabbia? La persona arrabbiata solitamente ci appare sicura di sè, forte, aggressiva; in realtà, dietro c’è un bambino che non può far vedere che non sa fare, altrimenti sarà abbandonato. Questo bambino è convinto che nessuno lo può aiutare e comprendere. E deve dimostrare che ce la può fare da solo altrimenti è finito. Dentro sente una solitudine e impossibilità spaventose. In quel momento, la persona in preda alla rabbia, ha bisogno di essere tranquillizzata. Come si gestisce questa rabbia narcisistica? La rabbia è un’emozione. ha un’attivazione (arousal) molto alta. Cosa possiamo fare per riequilibrare il sistema’? Possiamo assorbire energia e farla defluire: questo si chiama tranquillizzazione. Sia a livello verbale che non verbale. Possiamo spegnere la carica. O quantomeno, provare ad abbassarla. Solitamente però andiamo in escalation, perchè personalizziamo la rabbia, e vogliamo darci ragione. E andiamo avanti così, ad alimentare la nostra rabbia. Finchè non capiamo che dietro la rabbia si nasconde un’altra emozione: la paura. Il motore di tutto è la paura. E tu, riesci a vedere la paura dietro la tua rabbia? Fammi sapere nei commenti, Antonio
da Antonio Quaglietta | Nov 5, 2020 | struttura dell’amore (video), video
AMORE: l’ amore è una qualità relazionale Siamo in grado di cogliere l’altro per com’è? Siamo capaci di coltivare l’amore? Cosa vuol dire accogliere l’altro? Accogliere l’altro per quello che è significa riuscire a guardarlo nelle sue specificità. Cambiare nella relazione significa innanzitutto andare concretamente verso l’altro, interessarsi a lui ascoltando con profondità cosa realmente dice. Noi, invece, tendiamo a concettualizzare l’altro e ci relazioniamo con l’immagine che abbiamo creato dell’altro. Altro è diverso. Nella relazione noi entriamo in contatto con questa diversità: l’amore è una qualità relazionale. Per sviluppare l’amore come qualità relazionale io devo imparare a conoscere l’altro per quello che è, non per l’immagine che mi sono fatto di lui. E posso conoscerlo sia attraverso le parole (quindi ad un livello più logico-razionale), sia attraverso un linguaggio simbolico, che va più in profondità e coinvolge anche la sfera emotiva. Quanto siamo capaci di vedere il mondo con gli occhi dell’altro? Di cogliere l’altro per come è? Siamo disposti a cambiare nella relazione, andando concretamente verso l’altro, aprendoci al suo mondo e a fare spazio dentro di noi? Fammi sapere nei commenti, Antonio
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