Episodio 288 – La coppia che funziona

Episodio 288 – La coppia che funziona

Come possiamo capire se la nostra coppia “funziona”? Innanzitutto dobbiamo partire dal chiederci: cosa è una coppia? Oggi, nella società attuale, non ci sono più modelli di riferimento e la coppia fa il pendolo tra dipendenza e distacco. Prima, in passato, la coppia era un dovere: l’uomo doveva certe cose, la donna aveva altri doveri. Avevamo una responsabilità ma mancava l’ascolto dei bisogni personali. Oggi è il contrario: portiamo avanti solo bisogni senza volere alcuna responsabilità. Come trovare l’equilibrio? La coppia, per poter essere una coppia adulta, dovrebbe essere successiva all’aver ritrovato noi stessi. Questo implica adultità nella coppia: riconoscere i propri i bisogni, le proprie mancanze e occuparsi e gestire tutto questo. Solo in questo caso riusciamo a mettere le basi per una coppia che funziona. Se non c’è un lavoro personale, parlare di coppia, e di una coppia adulta, è impossibile. La coppia può essere un passo successivo alla conoscenza di sé. Nella coppia abbiamo poi la possibilità di conoscersi meglio e di comprendere meglio se stessi. Se non c’è adultità nella coppia, se non c’è conoscenza di noi stessi , l’altro amplifica il nostro infantilismo. Una regola per far funzionare la coppia è prendere la consapevolezza che l’altro non ha nessuna responsabilità sulla nostra gioia. L’altro ha il compito di risvegliarci per perfezionarci. Non di renderci felici.
Episodio 287 – Come gestire l’INSODDISFAZIONE: perché non sono mai felice?

Episodio 287 – Come gestire l’INSODDISFAZIONE: perché non sono mai felice?

L’insoddisfazione è qualcosa che non esiste in natura, ma solo nella nostra mente. L’insoddisfazione non è qualcosa di naturale, ma è una caratteristica prettamente umana. L’insoddisfazione gira intorno a tre pilastri: 1) Confronto: siamo portati a paragonarci costantemente a qualcuno o al nostro se ideale. E in questi paragoni, ne usciamo spesso perdenti. 2) Paura: la paura generata dalla mente è la madre della sofferenza. E ci sono due tipi di paure che nell’insoddisfazione giocano un ruolo importante: la paura di non essere abbastanza e la paura di non avere abbastanza e di perdere. 3) Perfezionismo: è uno dei mostri che provoca tanta della nostra sofferenza, che ci spinge alla competizione e non ammette l’errore. A causa del perfezionismo non riusciamo a reggere le piccole e grandi frustrazioni che viviamo nelle nostre esperienze. Questo schema è utile a capire quale polo è più presente in noi. L’insoddisfazione può essere considerata anche come stimolo e può funzionare da sprono al cambiamento, se però impariamo a gestirla. E tu, che relazione hai con l’insoddisfazione?
Episodio 286 – Gestire il bisogno di approvazione (domande e risposte)

Episodio 286 – Gestire il bisogno di approvazione (domande e risposte)

“Non si può piacere a tutti” è un’affermazione tanto vera, quanto dolorosa. Perchè? Perchè spesso leghiamo il naturale bisogno di amore, che ognuno di noi ha, all’approvazione degli altri. E questo ci provoca sofferenza. Uno dei passaggi fondamentali quando ci interroghiamo sul tema del bisogno di approvazione è imparare ad ascoltarsi: cosa succede dentro di noi nel momento in cui pensiamo di non piacere agli altri? Nel corpo cosa sentiamo e dove lo sentiamo? Il passo successivo è imparare a starci dentro. Quando abbiamo paura di non piacere diventiamo ipersensibili all’attenzione degli altri. Spesso viviamo valutandoci e valutando gli altri come un prodotto, sulle prestazioni. Piacere a se stessi, invece, vuol dire vedersi per come si è. Ed accogliersi ed accettarsi, per imparare ad amarsi davvero. Tante cose noi le facciamo per mendicare un po’ di amore, mettiamo delle condizioni alle relazioni, cerchiamo di essere perfetti per avere amore, per paura di non ricevere amore. Quello che dobbiamo fare è cercare di compiacere meno. Più mettiamo maschere e meno piacciamo veramente. Dietro c’è il bisogno di essere accettati e anche una parte narcisista, che vuole piacere a tutti i costi. Qual è il bisogno dietro il bisogno di approvazione?
Episodio 286 – Gestire il bisogno di approvazione (domande e risposte)

Episodio 285 – Non si può piacere a tutti! Impara a gestire il bisogno di APPROVAZIONE!

Ti è mai capitato di incastrarti in un vero e proprio tormento legato all’approvazione degli altri? Il primo passo da fare in questi casi è imparare a gestire il nostro bisogno di approvazione partendo dall’accettazione di noi stessi. Il bisogno di approvazione spesso sfocia nel desiderio di avere l’approvazione di tutti. Anche a livello inconscio. Il bisogno di amore è un bisogno primario dell’essere umano e ci accomuna tutti. Spesso leghiamo questo bisogno di amore all’approvazione da parte degli altri. Noi soffriamo quando non piacciamo, ma dimentichiamo che a noi non tutti piacciono. Perché non lo accettiamo? Quando non mi piace qualcuno io mando dei segnali che questa persona non mi piace e l’altro li riceve. E questo è molto frequente. Che succede quando non piacciamo? Ognuno di noi quando non piace all’altro ha delle reazioni perché questo tocca delle parti di noi. Possiamo chiederci cosa si muove dentro di noi quando non siamo accolti? Succede sicuramente qualcosa a livello corporeo (qualcuno sente mal di pancia, qualcuno si irrita, qualcuno se ne va), ma anche a livello emotivo. Spesso il bisogno di approvazione parte da un giudizio nei propri confronti. Il corpo e la reazione ci danno la traccia del nostro adattamento e delle nostre ferite, che poi diventano i punti di partenza per lavorare su noi stessi. Spesso anche la compiacenza è il risultato di una reazione. Quindi bisogna partire da cosa viene toccato. Un’altra domanda utile può essere: qual è la dimensione ricorrente su cui io scivolo? Dietro il bisogno di piacere, inoltre, potrebbe esserci un forte senso di insicurezza, che deriva dal non conoscersi profondamente. Cosa fare? I passaggi che dobbiamo fare sono legati a queste domande: che cosa provo, dove lo sento e cosa sono portato a fare? Quale bisogno di me viene profondamente evocato? Io cosa provo quando mi sento rifiutato? Cosa sento quando mi accorgo che non piaccio a qualcuno? La prima domanda: realmente non sto piacendo? O mi aspetto che l’altro si debba comportare come io immagino?
Episodio 284 – SETTE E COMPLOTTISMO, discernere i cammini comunitari.

Episodio 284 – SETTE E COMPLOTTISMO, discernere i cammini comunitari.

In una recente intervista Luigi Corvaglia, psicologo e psicoterapeuta, membro della Federazione europea dei centri di ricerca e di informazione sulle sette, ha parlato di un allarmante aumento dei fenomeni settari in Italia, soprattutto dopo la Pandemia. “Ci sono 500 sette in Italia, con 4 milioni di italiani coinvolti” ha detto Corvaglia, aggiungendo: “La forte paura causata dall’incontro con l’ignoto ha generato un grande bisogno di certezze”. Ma che prezzo si paga quando si è una persona fragile, in cerca di risposte, e si entra in collettivi spirituali non sani? Tutte le esperienze comunitarie di tipo spirituale sono da bollare come sospette, o è possibile operare un giusto discernimento? Come è possibile operarlo, con quali concreti strumenti? Ne parliamo con il dottor Antonio Quaglietta, psicologo, counselor e formatore, esperto di dinamiche relazionali e fondatore dell’Accademia Italiana di Counseling Strategico Relazionale, un esempio virtuoso di come sia possibile aggregare persone con proposte e modalità sane, proponendo percorsi che, radicati nella scienza terapeutica, si aprono al nutrimento che arriva dalle grandi sapienze spirituali di tutta l’umanità. Giacomo Meingati: Scrittore. Lavora come operatore umanitario con Italia Solidale Mondo Solidale ETS sul territorio romano e in India, nelle missioni del Karnataka. Dottor Stefano Lalle: Psicoanalista e psicoterapeuta junghiano.
Episodio 283 – Il potere della conoscenza di sé  (domande e risposte)

Episodio 283 – Il potere della conoscenza di sé (domande e risposte)

Conoscere se stessi è uno dei passi necessari per poter accrescere il proprio benessere. Perché? Come avviene la liberazione interiore? Perché se porto a coscienza il mio inconscio mi libero? Noi commettiamo alcuni errori quando vogliamo conoscerci e spesso ci incastriamo in questi errori. Tra questi errori possiamo inserire il fatto che, quando cerchiamo di approfondire la conoscenza di noi stessi, non riusciamo ad accettare tutte le cose che vanno a toccare la visione che abbiamo di noi stessi. Per questo ci è richiesto coraggio quando avanziamo nella comprensione di noi stessi: avere coraggio vuol dire riuscire a vedere (ed accogliere) anche quelle parti che non riusciamo accettare di noi. Tutto quello che riusciamo a portare a coscienza, noi possiamo gestirlo; quello che non conosciamo, al contrario ci gestisce.