da Antonio Quaglietta | Giu 16, 2023 | Podcast, emozioni (posdcast), mente (podcast), relazioni (poscast)
Intelligenza Artificiale: come influenza la mente, il benessere e le relazioni. L’intelligenza artificiale sta cambiando la nostra vita ed ha un impatto significativo sulla psicologia umana. I cambiamenti riguardano la nostra mente, il nostro benessere e le nostre relazioni. In quali benefici e quali rischi si concretizza questo impatto nella nostra vita quotidiana? Tra i vantaggi possiamo trovare: • efficienza e produttività: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale riduce i tempi di programmazione e realizzazione di idee e progetti; • Analisi dei dati: analizza i dati più velocemente ed in modo innovativo; • Personalizzazione delle operazioni: apprende dalle interazioni precedenti e quindi aumenta la precisione nella qualità delle risposte che genera; • Accessibilità: le informazioni sono più accessibili a tutti ed in modo più veloce; • Innovazione: usata bene in ogni campo permette di raggiungere risultati prima impensabili. Si tratta infatti di un’assistente super efficiente. Quali sono invece i probabili rischi legati all’uso dell’intelligenza artificiale? Vediamone alcuni: • dipendenza ed isolamento: se si inizia a vedere che nell’intelligenza artificiale c’è tutto il rischio è che si crea una dipendenza • ansia e stress: l’ansia e lo stress possono essere generati da problemi legati all’utilizzo etico relativamente all’intelligenza artificiale; • Distorsione della realtà: l’intelligenza artificiale, grazie alla sua capacità di apprendimento impara i tuoi gusti e ti propone sempre solo cose che confermano i tuoi gusti e tu hai una dispercezione della realtà.; • Relazioni umane deboli: pensare che da li possiamo avere tutto,; c’è un sovraccarico di informazioni e indebolisce le relazioni; • Modelli idealizzati: perdendo il contatto con la realtà, rischiamo di confrontarci, solo idealmente, con modelli che non esistono realmente; • Gelosia e insicurezza: nella relazione l’altro si allontana per interagire con la macchina e questo può generare gelosia e insicurezza nel partner. Cosa possiamo fare? come relazionarci con l’intelligenza artificiale in modo sano? Possiamo ripuntare e rafforzare le relazioni umane. Tornare a capire che le macchina analizziamo dati e danno informazioni. Ma che resta necessario, se non prioritario, investire tempo ed energia per entrare in relazione reale e concreta con l’altro e restare focalizzati sul come usiamo questo tipo di strumenti.
da Antonio Quaglietta | Giu 16, 2023 | Podcast, relazioni (poscast)
Spesso sottovalutiamo l’importanza delle relazioni nella nostra vita. Eppure le relazioni hanno un impatto enorme sul nostro benessere psicologico. E vi è una ricerca che dimostra la validità di questa affermazione. La ricerca parla dell’importanza delle relazioni nella nostra vita e di come esse possano influenzare la nostra felicità, salute e longevità. Robert Waldinger, insieme ad un gruppo di ricercatori, ha studiato la vita di un gruppo di persone con differenti caratteristiche per 75 anni e ha scoperto che coloro che hanno curato le proprie relazioni hanno tratto molti benefici. Tra questi benefici ci sono: * la riduzione dello stress * il miglioramento dell’umore * il rafforzamento del sistema immunitario * l’aumento della resilienza * il miglioramento della salute mentale. Al contrario, chi ha relazioni tossiche può avere un deterioramento fisico ed emotivo e vivere meno. Ma quali sono le caratteristiche delle relazioni sane? Le relazioni sane sono quelle in cui è presente: * una comunicazione aperta e onesta: vuol dire parlare di sé, del proprio sentire; * supporto: devo sapere di poter contare sull’altro; * empatia: so sentire il sentire dell’altro? noto cosa l’altro prova e sente? * affetto fisico: sono presenti contatto fisico o abbracci nelle mie relazioni? * tempo di qualità insieme: la qualità delle relazioni ha un impatto positivo sulla felicità e consente di costruire relazioni forti, durature e di qualità. * risoluzione dei conflitti: le buone relazioni non sono quelle in cui non ci sono conflitti, ma quelle in cui i conflitti vengono risolti.
da Antonio Quaglietta | Mag 5, 2023 | Podcast, emozioni (posdcast), mente (podcast)
ll cinema dentro di te: come le storie ci lavorano dentro. Con un ospite speciale, Giovanni Covini, life coach e filmaker, parliamo di storie. Le storie che raccontiamo; le storie che ci raccontiamo; le storie che ascoltiamo e che ci lavorano dentro. Le storie arricchiscono la nostra vita. Aprirsi ad accogliere le storie è un aspetto che ci consente di crescere. Sia che si tratti della nostra storia, sia che si tratti delle storie degli altri. Il racconto, di sé e dell’altro, parte dall’ascolto. Ascoltare vuol dire accogliere e raccogliere quello che si muove nell’altro. Il contrario di questo sentire è il conflitto. Nelle storie generalmente è presente un conflitto. Ma per quanto noi siamo abituati, parlando del conflitto, a sottolinearne gli elementi che sono in opposizione, per stabilire un’opposizione, un conflitto, la prima cosa da fare è stabilire e trovare un punto di comunione, ciò che unisce le parti in conflitto. Quando noi prendiamo parte alla storia, ci accorgiamo che ci sono tanti punti di vista e che la storia è una coscienza, all’interno della quale c’è una presa di coscienza, che ci consente di non identificarci in un punto di vista parziale e unico. Se io posso contenere il tuo punto di vista, allora io contengo in me potenzialmente tutto il sentire del cosmo. Noi siamo il cosmo che fa esperienza di noi. Una storia diventa storia se c’è il rischio. Nelle storie cosa c’è da rischiare? C’è da rischiare la nostra mappa del mondo, ossia l’interpretazione personale, il nostro modo di vedere il mondo e quindi di giudicarlo. Quando ci apriamo davvero alla storia che stiamo ascoltando, allora ci apriamo al rischio di metterci in discussione, di acquisire nuovi punti di vista che cambiano il nostro sguardo, di lasciare che le storie ci lavorino dentro e che quindi possano aiutarci a cambiare. Il modo in cui ci approcciamo alle storie può divenire il paradigma di come ci approcciamo al nostro mondo interiore e alle relazioni. Si genera così un intreccio di sentire.
da Antonio Quaglietta | Apr 28, 2023 | Podcast, emozioni (posdcast), mente (podcast)
Raccontarsi per stare bene. Il racconto di sé è una delle forme più potenti di espressione umana. Quando raccontiamo la nostra storia, ci confrontiamo con le nostre esperienze passate, le nostre emozioni e la nostra identità. Ma la vera magia accade quando siamo in grado di trasformare la nostra storia in un racconto di crescita e di trasformazione. L’autobiografia consiste nello scrivere il racconto della propria vita. Come possiamo fare? A cosa serve? Cosa può produrre? Noi abbiamo dentro a livello inconscio tutta la nostra storia; il problema è che non ce l’abbiamo ordinata, ma è dentro di noi come un groviglio. Finchè non facciamo ordine, non sappiamo narrare la nostra vita. Scrivere significa proprio mettere coerenza interna nel nostro vissuto. Cosa possiamo ottenere scrivendo la nostra autobiografia? • Innanzitutto ci premette un lavoro di introspezione e consapevolezza: entriamo dentro di noi e ci rendiamo consapevoli di ciò che abbiamo vissuto. Iniziamo a cogliere dei nessi tra gli eventi che normalmente non riusciamo a cogliere. Non si tratta di scrivere come in un diario, non è annotare qualcosa, ma si tratta scrivere la narrazione della propria vita. Si tratta di rivedere la propria vita e ordinarla, cogliendo i nessi. • Catarsi ed espressione emotiva: spesso pensiamo di aver superato emozioni legate a determinati fatti, ma non è così. Scrivere episodi della nostra vita ci consente di rielaborare e rileggerli con nuova consapevolezza. • Crea contatto e distacco: scrivere la nostra storia ci mette in contatto con la storia che abbiamo vissuto e ci permette di elaborarla e distaccarcene. • Ridefinizione di sé: quando rileggiamo la nostra storia la rivediamo per intero, ci comprendiamo anche di più, ci ridefiniamo. • Condivisione e connessione: condividere con altri la nostra storia crea maggiore comprensione e conoscenza dell’altro, un legame più profondo. Quanto più ci pacifichiamo con la nostra storia, tanto più noi possiamo essere nell’adesso. Ma come si scrive l’autobiografia? La prima cosa da tenere in considerazione è che va scritta in modo libero. Possiamo seguire, per aiutarci, delle tracce relative a: • Ricordi spontanei: attingiamo alla memoria e decidiamo di scrivere in un tempo definito, scrivendo cosa emerge. La cosa importante è collocare ogni ricordo nel tempo. • Temi specifici: possiamo scrivere su argomenti specifici, per es. dell’amicizia, della relazione con i genitori, etc. • Periodi e Fasi: divedere per fasi la propria vita e scrivere i ricordi per quel periodo di tempo specifico. Una volta scritti episodi e ricordi della nostra vita, bisogna organizzare la storia sulla linea del tempo. Come? Rivedendo quello che abbiamo scritto e ordinandolo nel tempo. L’importante è costruire una storia, attraverso il racconto scritto di sé. E ricorda: l’autobiografia è il ponte tra il nostro passato e il nostro futuro, un viaggio interiore che nutre l’anima e fortifica la mente.
da Antonio Quaglietta | Apr 21, 2023 | Podcast, emozioni (posdcast)
Come il buonumore può cambiare la tua vita (e come farlo durare) Quanto conta il buonumore nella nostra vita? Come possiamo coltivarlo? E perchè è fondamentale per stare meglio? Sorridere, ridere e godersi i momenti felici è fondamentale per il nostro benessere psicologico e fisico. Anche nei momenti difficili, il potere del buonumore può fare la differenza! Abbiamo dialogato con Gianni Fantoni, autore, attore, comico, programmatore e scrittore, del tema del buonumore, partendo proprio dalle sue esperienze di vita. Spesso siamo abituati a vedere la parte più superficiale di chi e di ciò che abbiamo difronte, senza riuscire a cogliere cosa c’è più nel profondo. Da questo dialogo con Gianni Fantoni è emersa la sua profondità, lo spessore ben oltre il personaggio. Attraverso il racconto delle sue esperienze Gianni Fantoni ha condiviso episodi della sua vita dai quali è emersa la ricchezza interiore e la lucida capacità riflessiva rispetto alle difficoltà di esprimersi e farsi strada nella società attuale. Grazie a Gianni Fantoni per le sue condivisioni.
da Antonio Quaglietta | Apr 14, 2023 | Podcast, relazioni (poscast)
Si può guarire dal narcisismo? Se il narcisismo è un veleno per le nostre relazioni, quali possono essere gli antidoti che ci aiutano a guarire? Ognuno di noi ha un tratto narcisistico che spesso viene mascherato con l’amore. Il primo passo per poter iniziare a guarire dal narcisismo è vederlo. In noi e negli altri. Per vedere il narcisismo in noi è necessario uno specchio, cioè iniziare a guardarci con onestà. Lo specchio: come vedere i propri tratti narcisistici e che fare? • Riconoscere il proprio narcisismo: per guarire dal narcisismo è necessario fare un lavoro di auto-osservazione, autoriflessione. Possiamo farci le seguenti domande: quando ho bisogno di conferme? Quando è che voglio avere ragione per forza? Quando provo quel piacere che so più degli altri? Quando ho piacere di avere il controllo sull’altro? quando è che sono manipolativo? • Accettare la responsabilità: il secondo passo per guarire dal narcisismo è accettare le proprie responsabilità, senza condannarsi e senza giustificarsi. Vuol dire vedere quando siamo nel narcisismo, quando giudichiamo gli altri, quando ci sentiamo superiori. • Tenere un diario di autoriflessione: scriviamo ciò che osserviamo; cerchiamo quando i nostri atteggiamenti sono narcisistici e appuntiamo. Questo ci aiuta a guarire dal narcisismo. • Chiedere feedback: i feedback non piacciono alla nostra parte narcisistica, al nostro ego perché avere feedback è come ricevere un giudizio; è necessaria l’umiltà di accettare quelle che sono le risposte degli altri. • Confrontarsi con le proprie paure: il narcisismo ha origine soprattutto in fattori genetici, ambientali (famiglia- troppo lodato, troppo sminuito), nella paura (non ho strategie per affrontare le situazioni e compenso nascondendo le paure che ho dietro la maschera di grandiosità…ho paura di stare alla pari, ho paura del confronto e reagisco con la maschera di grandiosità e superiorità). Quando vediamo il narcisismo dell’altro, invece, è necessario imparare a difenderci. Lo scudo: come proteggerci dalle parti narcisistiche dell’altro? • Riconoscere i segni del narcisismo: love bombing, manipolazione, sminuire gli altri sono tutti segnali delle parti narcisistiche degli altri; quando le riconosciamo possiamo imparare a difenderci; • Stabilire confini chiari: per capire come mettere confini chiari possiamo scrivere ciò che vogliamo permettere o non permettere all’altro; iniziamo la frase ‘va bene tutto tranne….’ E continuiamo. • Accrescere l’indipendenza emotiva: possiamo chiederci: quanto ho bisogno dell’altro per stare bene? quanto permetto all’altro di tessere le fila delle mie emozioni? • Non alimentare il narcisismo: disinnescare i conflitti, non lasciarsi trascinare dentro i meccanismi del narcisismo è fondamentale per non alimentarlo. • Imparare a comunicare efficacemente: esprimere quello che si sta provando. • Creare un network relazionale: avere relazioni sane e nutrienti è uno degli aspetti principali per non cadere nelle parti narcisistiche dell’altro.
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