Impariamo a risolvere i nostri “problemi irrisolvibili”

Impariamo a risolvere i nostri “problemi irrisolvibili”

Parliamo di Problem Solving e sviluppo personale. Hai mai notato che alcuni problemi sembrano irrisolvibili? Proviamo a risolverli? 
Si parla sempre più di accrescere le proprie capacità di risolvere i problemi, il famoso mondo del Problem Solving.
Spesso cerchiamo soluzioni a problemi che non riusciamo a definire, ma un problema non definito purtroppo non può essere risolto! Ti va di imparare a costruire bene i problemi?
Lo so, lo so detto così… non sembra un invito eccitante ma… Facciamo una cosa, ti metto a disposizione un  breve video, un estratto di una lezione sul Problem Solving, così ti spiego a voce la mia visione. Dopo aver visto il video, lascia un commento dicendoci precisamente cosa ne pensi. Iscriviti al sito lasciando il tuo nome e la tua mail negli spazi che trovi in alto a destra sulla home page; riceverai così la nostra newsletter che conterrà delle videolezioni sempre diverse su tutti i temi trattati sul sito! Cresciamo tutti condividendo! Grazie!     Splendida giornata a te!  
Come passare dal Sogno all’Obiettivo al Risultato (parte seconda)

Come passare dal Sogno all’Obiettivo al Risultato (parte seconda)

Parliamo di obiettivi e sviluppo personale Strategia di Walt Disney.  Come abbiamo visto nel post precedente sulla motivazione personale e la realizzazione degli obiettivi le abilità necessarie per trasformare i sogni in obiettivi e realizzarli sono: sognare, criticare, realizzare. Vediamole nel dettaglio. La capacità di sognare è necessaria per formare idee e obiettivi nuovi, ha a che fare con l’abilità di vedere con chiarezzanella propria mente mete desiderabili, si focalizza cioè sul che cosa. La capacità realistica è indispensabile per trasformare i concetti in espressioni concrete, ha a che fare con l’abilità di sentire in che modo realizzare l’obiettivo, si concentra cioè sul come. La capacità critica è necessaria per filtrare le idee e ridefinirle, individuare cioè cosa non funzionerà, chi si opporrà, eventuali fasi di stallo. Ma, come sostiene Robert Dilts, tutto questo, diventa veramente potente ed efficace solo quando le tre posizioni non si sostituiscono l’una all’altra o si contaminano l’una con l’altra. O ancor peggio ci si cristallizza in un’unica percezione. Privo del sostegno del realista, il sognatore non è in grado di tradurre le sue idee in espressioni tangibili. Il critico e il sognatore da soli, senza il contributo del realista, non possono che restare prigionieri di un perenne conflitto. Il sognatore e il realista possono creare un’idea, che però senza il critico rischia di non essere davvero buona. Il critico, d’altro canto, senza il realista e il sognatore non è che un “distruttore” Pensate quando tutti i nostri sogni sono subito criticati e contaminati dalle nostre convinzioni limitanti, “mi piacerebbe diventare…. O realizzare…. Ma…. non posso…, non ce la farò mai…, non ho l’età per…., non ho le competenze…., non so se…., etc,”, o quando vincolo il sogno solo alla realizzazione senza criticare “mi piacerebbe prendere la laurea in psicologia a 50 anni e per questo devo studiare tutti i giorni 10 ore al giorno dopo il lavoro” senza, valutare cioè le possibili conseguenze e rendere l’obiettivo congruente con i propri valori e convinzioni cioè “chi si opporrà, ce la farò? Etc. Se Critico senza sognare, cannibalizzerò i miei sogni e quelli degli altri. Molto probabilmente il critico assoluto ha smesso di sognare.. Sognare L’attenzione deve essere sul “cosa….” Lo stile cognitivo dovrà essere quello della “Visione sul futuro” L’atteggiamento quello del “tutto è possibile”   Esercitiamoci concretamente: SOGNA Lasciandoti andare e pensando di avere a disposizione un genio capace di esaudire tutto quello che vuoi, descrivi un sogno professionale che vorresti realizzare e/o hai sempre voluto realizzare e pensavi fosse impossibile per TE. Concentrati cioè sul cosa vorresti realizzare, vediti nel futuro a fare e/o diventare quello che hai sempre voluto. Come se…. Fosse per te tutto possibile. P.S. Ricordati, in questa fase si sogna….  E basta!!!! . Non criticare (pensando che sia stupido, difficile, impossibile, inutile, etc.) Ricordati che sogniamo “per immagini”, vediamo cioè delle situazioni specifiche e concrete che ci fanno sentire in un certo modo. Quindi sognare di essere felici è sempre associato a situazioni concrete, ad immagini specifiche. Il sogno è sempre l’espressione positiva e specifica di un azione concreta, non si può sognare ad esempio di non voler lavorare al chiuso, questo è ciò che non voglio. La visione del sogno potrà essere in tal caso “vorrei diventare guida alpina” e vedermi che scalo una montagna. Chiediamoci poi: perché voglio raggiungere il sogno professionale e perché è per me così importante? (quali valori sostengono il sogno) Almeno 5 valori   Quali effetti otterrò dall’aver raggiunto l’obiettivo? Almeno 5 effetti CRITICA Il livello di attenzione è centrato sul perché Lo stile cognitivo: prevale la logica orientata ad evitare le difficoltà e ad analizzare eventuali problematiche il raggiungimento dell’obiettivo. Atteggiamento: si riassume in “cosa accadrebbe se succedesse un problema?”   Ci si dovrà chiedere se una parte di noi si oppone al raggiungimento dell’obiettivo, cioè se lo vogliamo congruentemente con tutto noi stessi, se ne vale la pena. Poi se non sappiamo come arrivare a raggiungere l’obiettivo, valutare cioè eventuali aree oscure e ostacolanti nella strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo, cosa cioè potrebbe non funzionare, cosa o chi potrebbe opporsi. Chiediamoci poi se crediamo che sia per noi possibile raggiungere l’obiettivo e quindi se vogliamo intraprendere la strada.   REALIZZA Il livello di attenzione della fase realista è sul “come” Lo stile cognitivo è centrato a definire i passi da compiere L’atteggiamento è: “agisci come se il sogno potesse essere realizzato” Ci si dovrà concentrare sullo specificare al massimo l’obiettivo per scomporlo in piccoli obiettivi o steps realizzativi e poi individuare le strade possibili, le risorse interne e ambientali, tempificare i vari steps. Concretamente e specificamente quale è il mio obiettivo professionale che voglio raggiungere? Come mi accorgerò di averlo raggiunto? In quanti micro-obiettivi lo posso suddividere? Come mi accorgerò di aver raggiunto tutti i piccoli micro obiettivi? Chiedersi da dove si parte e cosa serve per arrivare all’obiettivo da realizzare e come procurarsi il cosa. “Quale strada intendo percorrere?, in quanto tempo?” Condividi questo post su facebook e dai la possibilità ad altri di confrontarsi con i proprio obiettivi e di provare questa nuova strategia! Dopo aver risposto a tutte le domande facci sapere com’è andata!! A prestissimo! L’autore – Massimo Carrozza
Come passare dal Sogno all’Obiettivo al Risultato (prima parte)

Come passare dal Sogno all’Obiettivo al Risultato (prima parte)

Parliamo di obiettivi e sviluppo personale Strategia di Walt Disney Analizzando le strategie di pensiero e di comportamento delle persone che hanno realizzato i propri desideri e sogni, si è visto che la loro efficacia realizzativa era il risultato di una metodologia particolare che non dipendeva dal tipo di sogno, dalla realizzabilità oggettiva o da altri fattori. Particolare risultava che quegli obiettivi e sogni che si ritenevano, secondo una logica “comune”, irrealizzabili, erano realizzati da queste persone che riuscivano a tradurre i sogni in obiettivi e questi in risultati. La strategia di Walt Disney esemplifica come tutto questo possa avvenire. Walt Disney ha realizzato quello che tutti ritenevano irrealizzabile, un grande sogno: guadagnare facendo divertire gli “adulti” come se fossero dei bambini. Pochi sanno che Walt Disney era l’unico a credere che fosse possibile costruire quello che oggi ci sembra scontato. Fu osteggiato da tutti, non fu mai finanziato e i parchi furono realizzati solo dopo la sua morte. All’inaugurazione di Disneyworld, il primo immenso parco di divertimento per adulti, il sindaco di New York disse che aveva un unico rammarico: che Walt Disney non fosse vissuto abbastanza a lungo da vedere i SUOI parchi realizzati. Il figlio rispose: Vi sbagliate tutti…. Mio padre li ha visti…. Li ha visti realizzati così come voi li vedete, cosi come sono qui davanti a noi… erano già nella sua mente. Walt Disney aveva visualizzato in modo chiaro e definito il suo obiettivo per tutta la vita, applicando poi alla sua visone una strategia precisa. Questa è la strategia di successo: Sognare – Criticare – Realizzare Sognare La prima abilità importante che Disney aveva è la capacità di: sognare mete ambiziose, volerle raggiungere con tutto sé stesso in modo congruente, credere che sia possibile per lui raggiungere l’obiettivo, credere fermamente di avere la capacità e la forza necessaria a raggiungere e realizzare anche quelle mete che tutti credono impossibili da raggiungere e realizzare. Criticare La seconda grande abilità che Disney mostrò era la capacità di: valutare le idee, filtrarle e scegliere su quale puntare, chiedersi cosa non funzionerà, attivare tutte le risorse che permettano di risolvere tutto il pre-vedibile, Realizzare La terza grande abilità che Disney mostrò era la capacità di: tradurre il sogno in obiettivo specifico e concreto, scomporre l’obiettivo in tanti piccoli, sotto-obiettivi. costruire, infine, un piano di realizzazione. Queste sono i punti di vista, tecnicamente dette posizioni percettive, che utilizzava Walt Disney per esplorare nuovi obiettivi da raggiungere, veri e propri modi differenti di “vedere” e approcciare ai problemi e anche un processo generale di esplorazione e utilizzo di creatività e pianificazione efficace.   Ora t’invito a porti un po’ di domande potenti per migliorare la tua personale strategia apprendendo dal genio di W. Disney: Quale delle tre caratteristiche, sognare, criticare, realizzare attui più spesso e più facilmente? Quale delle tre caratteristiche, sognare, criticare, realizzare attui meno spesso e con maggiori difficoltà? In quali di tutti i dieci punti specifici sopra elencati trovi maggiore difficoltà? Dove si blocca precisamente la tua strategia? es.: Non so prevedere con chiarezza e visualizzare bene i miei obiettivi! Non riesco a criticare i miei sogni, rapportandoli alla realtà per renderli obiettivi concreti! Non riesco a passare dalla fase di pensiero e previsione alla fase pratica e realizzativa!) Il modo migliore per migliorare le nostre strategie è valutarle concretamente e correggerle, scoprire i punti di forza per mantenerli e le aree di miglioramento per rafforzarle. Nella seconda parte di questo post analizzeremo nel dettaglio gli errori più comuni e i modi per correggerli. Impareremo a essere molto efficaci nel trasformare i sogni in obiettivi e questi in risultati concreti. Vai ora alla seconda parte:Come passare dal sogno all’obiettivo al risultato (parte seconda) L’autore- Massimo Carrozza
Sii onesto…ti lamenti spesso?

Sii onesto…ti lamenti spesso?

Riprendiamo il nostro percorso di Sviluppo Personale (vedi Post sulla Crecista Personale) Riprendiamo il nostro percorso di Sviluppo Personale (vedi Post sulla Crescita Personale)  Sii Onesto…Ti Lamenti Spesso? Oggi mi sono imbattuta in una citazione che mi ha davvero colpito: ‘Quando ti lamenti, diventi un magnete vivente di disgrazie’. Che citazione potente! Non trovi? Ora prenditi un attimo e dai uno sguardo alla tua vita da vicino…puoi ricordare momenti o addirittura interi periodi in cui sembra che tutto vada sempre peggio? Io si, e sono certa anche tu. L’ho sperimentato personalmente più e più volte, soprattutto nelle mie relazioni interpersonali. Appena comincio a focalizzare la mia attenzione su ciò che in una relazione proprio non va….bè quella relazione finisce per peggiorare. Questo è il modo più immediato e veloce per rendersi conto di come ‘ciò su cui focalizzi l’attenzione si espanda a macchia d’olio’. Questo è il motivo per cui ho voluto condividere questa citazione con te. Mi ha lasciato l’amaro in bocca perché mi sono resa conto di quante volte io diventi intenzionalmente un ‘magnete vivente di disgrazie’. Ameno adesso che ne sono cosciente, posso smettere questo circolo vizioso appena mi rendo conto di esserci caduta dentro. Ma la notizia ancora più bella è che questa citazione non è meno vera del suo esatto contrario: ‘Quando esprimi gratitudine, diventi unmagnete vivente di fortuna, denaro e successo’. Perciò se ancora non esprimi gratitudine giornalmente per ciò che di positivo ti è successo nel corso della giornata, bè è ora di cambiare abitudine! No, non ci credo se stai pensando che oggi non è successo niente di bello. Pensaci bene, può trattarsi di una cosa semplicissima…come una passeggiata rilassante che non trovavi il tempo di fare da settimane, o una giornata di sole senz’afa. Vedrai come concentrarsi su quanto di positivo accade durante il giorno, modificherà il tuo umore in un baleno, e ti darà l’energia necessaria per portare a compimento i tuoi progetti e concludere la giornata nel miglior modo possibile. Prova subito e non dimenticarti di farmi sapere come va, lasciandomi un commento qui sotto! Voglio sentire la differenza! L’autrice – Appassionata ed esperta di Web Marketing, Cecilia Sardeo ha dedicato un blog sull’argomento, dove scrive molti articoli anche sulla produttività e il management. Puoi saperne di più visitando SeoWebMarketingStrategico.Com  
Perchè più dico di non farlo…e più lo faccio?

Perchè più dico di non farlo…e più lo faccio?

Riprendiamo il nostro percorso di Sviluppo Personale (vedi Post sulla Crescita Personale)  La mente è la nostra migliore alleata a patto che noi guidiamo lei…può diventare il nostro peggior nemico se è lei a guidare noi. La mente inconscia non legge le negazioni! Questo è uno dei primi principi che ho imparato e che, a distanza di dieci anni di impegno professionale nel campo dello Sviluppo Personale , tutt’oggi considero fondamentale per un profondo cambiamento di atteggiamento e dunque di vita. NON pensare a un elefante blu con un pannolino rosa! NON  pensare a una grande palla rossa sospesa sulla tua testa…e piena di acqua ghiacciata! A cosa hai pensato? Cosa ha visualizzato la tua mente? Prima l’elefante, poi la palla rossa. Eppure sembrerebbe strano, poiché ti ho scritto di NON pensare a palla ed elefante, enfatizzando addirittura  il NON con le maiuscole. Cosa accade allora? Semplice la nostra mente inconscia non legge il “NON”…la negazione. La mente inconscia semplicemente decodifica il linguaggio e le singole parole, trasformandole in immagini, suoni e sensazioni…dunque in realtà.(vedi posti su sogni e obiettivi) Se dico “Casa”…visualizzo una casa Ma anche se dico “non casa”…visualizzo una casa. ATTENTO ORA: Se dico voglio essere nervoso…la mia mente decodifica “nervoso”… associa lo stato d’animo corrispondente (tensione muscolare, pensieri affollati, battito cardiaco che aumenta etc.) e sarò nervoso! Se dico ”Non  voglio essere nervoso”…la mia mente decodifica comunque  “nervoso”… associa lo stato d’animo corrispondente (tensione muscolare, pensieri affollati, battito cardiaco che aumenta etc.) e sarò nervoso. Pensare di non pensare a qualcosa…è già pensare a quella cosa! Pensa alle implicazioni nella vita quotidiana! Se dici a un bimbo che sta imparando a camminare “Attento a non CADERE a non INCIAMPARE” dopo un po’ cadrà, inciamperà. Gli stai dando delle precise istruzioni! Se dici allo stesso bimbo “Attento, guarda vanti, mantieni l’equilibrio…” migliorerà attenzione e equilibrio. Gli stai dando delle precise istruzioni! Quante volte diciamo: Non voglio più urlare…in realtà la mente decodifica le parole, produce la scena di me che urlo e la rinforza…urlerò di più! Non voglio più fumare…vedi la sigaretta e senti il bisogno di accenderla! Non voglio più essere triste…indovina…che scena appare nella tua mente? E che stato d’animo proverai? Perché continuare a pensare a ciò che non voglio? È come guidare un’auto e guardare dove non voglio andare, indietro. Solitamente se voglio andare avanti guardo avanti, se voglio fare una curva a destra non guardo a sinistra. Soluzione? Pensa in positivo che significa semplicemente evita le negazioni e guarda nella direzione in cui vuoi dirigere la tua vita. Esercitati a trasformare le espressioni che usano il “non” in espressioni formulate in positivo che producano immagini della realtà che vuoi: Non voglio essere nervoso (che ripetuto più di qualche volta ti farà sentire il fuoco dentro!) DIVENTA  Voglio stare calmo, tranquillo e rilassato (che ti da calma e tranquillità)! Non voglio più urlare                  diventa                     voglio parlare con tono pacato! Non voglio fallire    diventa    voglio avere successo! Non voglio più considerarmi una nullità    diventa    voglio accrescere la fiducia in me! Ricorda le parole costruiscono la nostra realtà! Da questo preciso istante, presta attenzione a come ti esprimi, conta quante volte hai l’attenzione puntata su ciò che non vuoi, quante volte usi il non, e inizia a invertire questo rapporto. Allenati a indirizzare e focalizzare la tua attenzione su ciò che desideri, sui tuoi obiettivi, sulle emozioni che desideri provare, sulle cose importanti per te. Noterai che qualcosa di grande cambia.   Pensa alla scena di un diciottenne che esce di casa, la mamma gli urla dietro: “Mi raccomando, non bere, non correre con l’auto,  e non fumare!” Cosa visualizzerà il ragazzo nella mente?…Avrà tre ottime idee per la serata! 😉 Fammi sapere come va. A prestissimo!
Quattro chiacchiere in amicizia

Quattro chiacchiere in amicizia

Esploriamo una nuova fondamentale tappa del nostro percorso di Sviluppo Personale (vedi Post sulla Crescita Personale)  Amicizia….. amicizia. Porto sicuro per i momenti bui o relazione gioiosa?Penso un po’ tutt’e due le cose. Una relazione (preferisco chiamare così i rapporti interpersonali, la parola rapporto invece a me sa di qualcosa che toglie invece di aggiungere) esclusiva, sicuramente privilegiata con un altro essere, in cui vi sono scambi, incontri, perché no, scontri, confronti, allontanamenti e riconciliazioni.Già qui una prima domanda da porsi è: quanto siamo pronti ad accogliere e vivere tutti gli elementi e le diverse fasi di un’amicizia, abbandonando l’assurda pretesa che rimanga sempre stabile e immutata? Stiamo attenti, infatti, a immaginarla come un lago senza un minimo di increspatura. Se ci creiamo questa patinata e sentimentalista illusione, dietro l’angolo ci sarà la delusione.   Vediamola piuttosto come un fiume che affronta rapide, che a volte scorre placido e che parte e infine sfocia nel grande mare dell’amore. Sicuramente un’avventura vissuta insieme, piena di momenti da ricordare e foto in cui ci si rivede; ma è davvero tutto qui? Per me no!   L’amicizia è relazione, ogni relazione è un’esperienza affascinante nella misura in cui evolve e soprattutto ci fa crescere (anche se a volte ci vuole un po’ di tempo per capirlo).   È innegabile che gli amici, come noi del resto, cambino, e vi sono momenti in cui le strade possono anche dividersi. E quando avviene cosa fare?   Possiamo con amore e gratitudine ringraziare per le esperienze condivise per il pezzo di viaggio fatto insieme. Tenere dentro le cosiddette cose belle vissute. E quelle che vediamo brutte? Forse proprio quelle ci hanno fatto crescere…Chissà!   Non è semplice lo sappiamo tutti, gli ingredienti sono tanti da cercare, trovare e accuratamente mescolare: un po’ di pazienza, tanta consapevolezza, verità e trasparenza, lealtà e fiducia… Del resto, la strada fino al mare è lunga, va goduta fino in fondo, magari con un amico vero. Che ne pensate…amici?