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Come passare dal Sogno all’Obiettivo al Risultato (parte seconda)

Parliamo di obiettivi e sviluppo personale

Strategia di Walt Disney. 
Come abbiamo visto nel post precedente sulla motivazione personale e la realizzazione degli obiettivi le abilità necessarie per trasformare i sogni in obiettivi e realizzarli sono: sognare, criticare, realizzare. Vediamole nel dettaglio.

La capacità di sognare è necessaria per formare idee e obiettivi nuovi, ha a che fare con l’abilità di vedere con chiarezzanella propria mente mete desiderabili, si focalizza cioè sul che cosa.

La capacità realistica è indispensabile per trasformare i concetti in espressioni concrete, ha a che fare con l’abilità di sentire in che modo realizzare l’obiettivo, si concentra cioè sul come.

La capacità critica è necessaria per filtrare le idee e ridefinirle, individuare cioè cosa non funzionerà, chi si opporrà, eventuali fasi di stallo.

Ma, come sostiene Robert Dilts, tutto questo, diventa veramente potente ed efficace solo quando le tre posizioni non si sostituiscono l’una all’altra o si contaminano l’una con l’altra.

O ancor peggio ci si cristallizza in un’unica percezione. Privo del sostegno del realista, il sognatore non è in grado di tradurre le sue idee in espressioni tangibili. Il critico e il sognatore da soli, senza il contributo del realista, non possono che restare prigionieri di un perenne conflitto. Il sognatore e il realista possono creare un’idea, che però senza il critico rischia di non essere davvero buona. Il critico, d’altro canto, senza il realista e il sognatore non è che un “distruttore”

Pensate quando tutti i nostri sogni sono subito criticati e contaminati dalle nostre convinzioni limitanti, “mi piacerebbe diventare…. O realizzare…. Ma…. non posso…, non ce la farò mai…, non ho l’età per…., non ho le competenze…., non so se…., etc,”, o quando vincolo il sogno solo alla realizzazione senza criticare “mi piacerebbe prendere la laurea in psicologia a 50 anni e per questo devo studiare tutti i giorni 10 ore al giorno dopo il lavoro” senza, valutare cioè le possibili conseguenze e rendere l’obiettivo congruente con i propri valori e convinzioni cioè “chi si opporrà, ce la farò? Etc.

Se Critico senza sognare, cannibalizzerò i miei sogni e quelli degli altri. Molto probabilmente il critico assoluto ha smesso di sognare..

Sognare

L’attenzione deve essere sul “cosa….”

Lo stile cognitivo dovrà essere quello della “Visione sul futuro”

L’atteggiamento quello del “tutto è possibile”

 

Esercitiamoci concretamente:

SOGNA

Lasciandoti andare e pensando di avere a disposizione un genio capace di esaudire tutto quello che vuoi, descrivi un sogno professionale che vorresti realizzare e/o hai sempre voluto realizzare e pensavi fosse impossibile per TE.

Concentrati cioè sul cosa vorresti realizzare, vediti nel futuro a fare e/o diventare quello che hai sempre voluto. Come se…. Fosse per te tutto possibile.

P.S.

Ricordati, in questa fase si sogna….  E basta!!!! . Non criticare (pensando che sia stupido, difficile, impossibile, inutile, etc.)

Ricordati che sogniamo “per immagini”, vediamo cioè delle situazioni specifiche e concrete che ci fanno sentire in un certo modo. Quindi sognare di essere felici è sempre associato a situazioni concrete, ad immagini specifiche. Il sogno è sempre l’espressione positiva e specifica di un azione concreta, non si può sognare ad esempio di non voler lavorare al chiuso, questo è ciò che non voglio. La visione del sogno potrà essere in tal caso “vorrei diventare guida alpina” e vedermi che scalo una montagna.

Chiediamoci poi:

perché voglio raggiungere il sogno professionale e perché è per me così importante? (quali valori sostengono il sogno)

Almeno 5 valori

 

Quali effetti otterrò dall’aver raggiunto l’obiettivo?

Almeno 5 effetti

CRITICA

Il livello di attenzione è centrato sul perché

Lo stile cognitivo: prevale la logica orientata ad evitare le difficoltà e ad analizzare eventuali problematiche il raggiungimento dell’obiettivo.

Atteggiamento: si riassume in “cosa accadrebbe se succedesse un problema?”

 

Ci si dovrà chiedere se una parte di noi si oppone al raggiungimento dell’obiettivo, cioè se lo vogliamo congruentemente con tutto noi stessi, se ne vale la pena. Poi se non sappiamo come arrivare a raggiungere l’obiettivo, valutare cioè eventuali aree oscure e ostacolanti nella strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo, cosa cioè potrebbe non funzionare, cosa o chi potrebbe opporsi.

Chiediamoci poi se crediamo che sia per noi possibile raggiungere l’obiettivo e quindi se vogliamo intraprendere la strada.

 

REALIZZA

Il livello di attenzione della fase realista è sul “come”

Lo stile cognitivo è centrato a definire i passi da compiere

L’atteggiamento è: “agisci come se il sogno potesse essere realizzato”

Ci si dovrà concentrare sullo specificare al massimo l’obiettivo per scomporlo in piccoli obiettivi o steps realizzativi e poi individuare le strade possibili, le risorse interne e ambientali, tempificare i vari steps.

Concretamente e specificamente quale è il mio obiettivo professionale che voglio raggiungere?

Come mi accorgerò di averlo raggiunto?

In quanti micro-obiettivi lo posso suddividere?

Come mi accorgerò di aver raggiunto tutti i piccoli micro obiettivi?

Chiedersi da dove si parte e cosa serve per arrivare all’obiettivo da realizzare e come procurarsi il cosa.

“Quale strada intendo percorrere?, in quanto tempo?”

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Dopo aver risposto a tutte le domande facci sapere com’è andata!!

A prestissimo!

L’autore – Massimo Carrozza