Conflitto interno e convinzioni limitanti: vai oltre le tue paure

Conflitto interno e convinzioni limitanti:
vai oltre le tue paure

Conflitto interno e convinzioni limitanti: vai oltre le tue paure Da cosa nasce il nostro conflitto interno? Qual è il legame tra le convinzioni limitanti e la paura? Spesso, nelle relazioni finiamo per provare rabbia e non sappiamo perché. Può capitare di ripetere dei comportamenti, ricoprire dei ruoli ben definiti e rispondere alle situazioni sempre allo stesso modo. Abbiamo degli obiettivi, che ci sembrano anche chiari e specifici, ma non riusciamo a raggiungerli. Che cosa succede? Nello scambio con l’altro, alcune parti di noi si agganciano a parti dell’altro; quindi rispondiamo all’altro secondo schemi relazionali ben definiti. E, molto spesso, questi schemi sono governati proprio da queste due dinamiche: conflitto interno e convinzioni limitanti. Cosa hanno in comune il conflitto interno e le convinzioni limitanti? La paura. Da dove nasce la paura e in che modo precisamente ci ostacola? Le nostre paure sono spesso generate dalle nostre convinzioni. Cosa sono le convinzioni? Le convinzioni sono dei pensieri a cui diamo valore di verità. Noi viviamo la realtà in base alle nostre convinzioni. Le convinzioni seguono uno schema ben preciso: esprimono un potenziale (qualcosa che può essere messo in atto), che attiva delle azioni, che danno un risultato e che ci convincono di qualcosa nello specifico. Noi viviamo le nostre convinzioni e ne siamo completamente immersi. Sono potentissime. Quando ci rendiamo consapevoli di quali sono le nostre convinzioni limitanti possiamo agire su di esse e modificarle. Modificare una convinzione produce un cambiamento vero e concreto. Infatti, le convinzioni non sono solo dei semplici pensieri, ma diventano vera e propria struttura, fino a sedimentarsi nel corpo, condizionando anche il nostro modo di sentire. Come si cambiano le convinzioni? Non si devono cambiare, nè volerle distruggere. L’atteggiamento più costruttivo è quello di accostarci alle nostre convinzioni con voglia di scoprirle, curiosità, compassione ed amorevolezza. Perché se ci sono, se le abbiamo create, ci hanno salvato la vita. Anche se ora non ci servono più. Come possiamo rintracciare le convinzioni? Per rintracciare le convinzioni possiamo farci delle domande specifiche, rispetto a noi stessi, sulle nostre capacità, sulle possibilità di cambiamento, sui nostri meriti. Per esempio, se diciamo io sono…una persona….e ci mettiamo la nostra convinzione, chiediamoci: *Che cosa mi fa credere, mi da la certezza di…. *Rispetto a chi (vale per gli abbastanza, per i paragoni) *Come mi comporto quando credo a questo pensiero. Analizzando nel profondo le nostre convinzioni, ci renderemo conto che dietro si nascondono delle paure. E aumentando in questa direzione il nostro livello di consapevolezza, possiamo intervenire, modificando le nostre convinzioni, andando oltre le nostre paure. Quali sono le tue convinzioni limitanti? Quali paure nascondono? Fammi sapere nei commenti, Antonio
Come superare il dolore di una rottura

Come superare il dolore di una rottura

Come si supera il dolore di una rottura? Come superare una delusione d’amore? La storia di Carlo e del suo dolore per la rottura della sua storia d’amore può essere un esempio di come, a volte, il dolore non passa o sembra non passare mai, solo perché lo rinnoviamo attivamente in modo inconsapevole. Una rottura in amore, una delusione si può superare ma il dolore va attraversato e vissuto non puoi evitarlo né eliminarlo. Vediamo qui come superare il dolore di una rottura che sia di amore o no.
Che linguaggio parla il nostro inconscio?

Che linguaggio parla il nostro inconscio?

Negli anni ho capito che la comunicazione che noi abbiamo con gli altri, quindi la comunicazione interpersonale, non è nient’altro che lo specchio della comunicazione che abbiamo con noi stessi. (…) La parte conscia è ciò di cui siamo consapevoli ed è ciò su cui pensiamo, ragioniamo (…) noi siamo convinti di agire, di pensare, di vivere le relazioni consapevolmente (…): magari fosse possibile far corrispondere ciò che sempre pensiamo a quello che poi facciamo e sentiamo! L’ inconscio non ha il linguaggio della parte consapevole, non ha un linguaggio logico, addirittura non parla la stessa lingua. Quando noi siamo nei nostri pensieri consapevoli solitamente li formuliamo in italiano (…), pensare vuol dire parlare con se stessi, comunicare in modo verbale con se stessi. Quando sognate, perché il sogno è l’espressione dell’inconscio, (…) non sognate cose logiche, perché il sogno, e quindi l’inconscio, ha dei meccanismi specifici. L’ inconscio non parla il linguaggio dei nostri pensieri e finché non impariamo a conoscerlo noi pensiamo di essere qualcosa, ma siamo tutt’altro.