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Sai leggere negli occhi degli altri?

Godiamoci un’ altra tappa del nostro viaggio nello sviluppo personale.

Lo sai che gli occhi hanno un vero e proprio linguaggio. Se impari a leggerlo puoi davvero scoprire tanto. Se osservi intensamente gli occhi di una persona che racconta una storia vedrai che questi si muovono, vanno in alto, in basso, a destra, a sinistra, si fermano al centro e si dilatano le pupille.
Osservando con attenzione vediamo che gli occhi non vanno semplicemente in alto e in basso, ma possono andare in alto a destra o sinistra e in basso a destra o sinistra.
Questo movimento degli occhi viene tecnicamente indicato con l’acronimo L.E.M. Lateral Eyes Movement.

Sembra un movimento puramente casuale….ma non lo è.

Il movimento segue una regola, c’è un modello, un preciso schema neurologico che descrive perfettamente il processo mentale che la persona sta seguendo.

Ci indica con estrema precisione se una persona sta pensando per immagini, sensazioni e suoni. Cioè se sta vendendo qualcosa nella sua mente, si sta dicendo qualcosa o è concentrato su una sensazione fisica.

Il movimento degli occhi ci indica inoltre se sta ricordando o immaginando.

Se sta cercando delle informazioni o sta entrando in uno stato di trance.

Interessante e stupefacente vero?

Verifichiamolo concretamente. Vuoi scoprire se una persona mentre ti risponde ricorda o inventa? Bene…vediamo come fare.

Trova una persona e fagli delle domande: comincia col fare delle domande che richiamino immagini ricordate, poi ne farai per quelle costruite.

Ad esempio chiedi qualcosa che deve ricordare: di che colore è la tappezzeria della sua macchina, di che colore sono le tende della sua casa, di che colore sono gli occhi di sua madre. Chiedigli di vederli nello stesso momento in cui glielo chiedi. Osserva dove gli occhi si collocano quando ti da la risposta e annotalo.

Poi fai domande riguardo a cose che la persona non ha mai visto e che dovrà obbligatoriamente costruire nella sua mente, immaginare. Ad esempio che aspetto avrebbe se si colorasse i capelli di rosso; come sarebbe casa sua con un arredamento del 700. Chiedigli di vederlo nella sua mente, verifica il movimento degli occhi, dove vanno le pupille (es. alto a sinistra) e annotalo.

Poi passa a fare una serie di domande auditive cioè sui suoni: suoni ascoltati, che può ricordare e suoni costruiti con l’immaginazione.

Chiedigli di ascoltare la voce di suo padre che lo chiama con insistenza, di ascoltare in mente la sua canzone preferita (ricordati). Chiedigli poi di ascoltare la voce di un suo amico e di trasformarla in quella di paperino (costruito). Annota dove gli occhi si posizionano quando li ascolta e fa l’esperienza.

Bene, passa a sondare l’esperienza cenestesica cioè quella delle sensazioni fisiche. Chiedigli come si sente la mattina appena sveglio, come percepisce i suoi muscoli. Annota anche ora dove posizionano gli occhi.

Gli indizi non verbali che la persona ti offrirà, cioè i movimenti oculari, dove vanno le pupille, saranno sistematicamente diversi, in relazione alle differenti domande che hai posto.

La diversità è in relazione alle immagini, ai suoni e alle sensazioni. E ancora se le immagini e i suoni sono ricordati o costruiti con la fantasia.

Lo schema tracciato per la prima volta dai ricercatori in Programmazione neurolinguistica è il seguente, gli occhi vanno:

In alto per le immagini: in alto a destra per le immagini costruite e in alto a sinistra per quelle ricordate. 

Ai lati per i suoni: a sinistra per quelli ricordati e a destra per quelli costruiti.

In basso per le sensazioni corporee.

Questo schema o linguaggio degli occhi ci permette di capire se la persona sta pensando per immagini, suoni o sensazioni, se li sta ricordando o costruendo.

Pensa se chiedo di dirmi dove è stato  ieri sera, potrò capire se sta ricordando i posti in cui è stato o se sta inventando quei posti! Interessante vero?

Attenzione, attenzione a fare le domande giuste, se vuoi verificare con esattezza il muoversi degli occhi in relazione alle tue domande chiedi con esattezza di vedere, ascoltare o provare delle sensazioni.

Riprova ora l’esercizio esposto in precedenza, annota il movimento oculare, annota se vede, ascolta o sente “con la mente” e chiedi al tuo interlocutore di confermare la tua annotazione.

Buona scoperta e….leggi negli occhi degli altri.

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