Pensieri e mente nelle relazioni

Episodio 251 – Raccontarsi per stare bene

Raccontarsi per stare bene.
Il racconto di sé è una delle forme più potenti di espressione umana.

Quando raccontiamo la nostra storia, ci confrontiamo con le nostre esperienze passate, le nostre emozioni e la nostra identità. Ma la vera magia accade quando siamo in grado di trasformare la nostra storia in un racconto di crescita e di trasformazione.

L’autobiografia consiste nello scrivere il racconto della propria vita. Come possiamo fare? A cosa serve? Cosa può produrre?

Noi abbiamo dentro a livello inconscio tutta la nostra storia; il problema è che non ce l’abbiamo ordinata, ma è dentro di noi come un groviglio. Finchè non facciamo ordine, non sappiamo narrare la nostra vita. Scrivere significa proprio mettere coerenza interna nel nostro vissuto. Cosa possiamo ottenere scrivendo la nostra autobiografia?

• Innanzitutto ci premette un lavoro di introspezione e consapevolezza: entriamo dentro di noi e ci rendiamo consapevoli di ciò che abbiamo vissuto. Iniziamo a cogliere dei nessi tra gli eventi che normalmente non riusciamo a cogliere. Non si tratta di scrivere come in un diario, non è annotare qualcosa, ma si tratta scrivere la narrazione della propria vita. Si tratta di rivedere la propria vita e ordinarla, cogliendo i nessi. • Catarsi ed espressione emotiva: spesso pensiamo di aver superato emozioni legate a determinati fatti, ma non è così. Scrivere episodi della nostra vita ci consente di rielaborare e rileggerli con nuova consapevolezza. • Crea contatto e distacco: scrivere la nostra storia ci mette in contatto con la storia che abbiamo vissuto e ci permette di elaborarla e distaccarcene. • Ridefinizione di sé: quando rileggiamo la nostra storia la rivediamo per intero, ci comprendiamo anche di più, ci ridefiniamo. • Condivisione e connessione: condividere con altri la nostra storia crea maggiore comprensione e conoscenza dell’altro, un legame più profondo.

Quanto più ci pacifichiamo con la nostra storia, tanto più noi possiamo essere nell’adesso.

Ma come si scrive l’autobiografia? La prima cosa da tenere in considerazione è che va scritta in modo libero. Possiamo seguire, per aiutarci, delle tracce relative a: • Ricordi spontanei: attingiamo alla memoria e decidiamo di scrivere in un tempo definito, scrivendo cosa emerge. La cosa importante è collocare ogni ricordo nel tempo. • Temi specifici: possiamo scrivere su argomenti specifici, per es. dell’amicizia, della relazione con i genitori, etc. • Periodi e Fasi: divedere per fasi la propria vita e scrivere i ricordi per quel periodo di tempo specifico.

Una volta scritti episodi e ricordi della nostra vita, bisogna organizzare la storia sulla linea del tempo. Come? Rivedendo quello che abbiamo scritto e ordinandolo nel tempo. L’importante è costruire una storia, attraverso il racconto scritto di sé.

E ricorda: l’autobiografia è il ponte tra il nostro passato e il nostro futuro, un viaggio interiore che nutre l’anima e fortifica la mente.

Pensieri
e mente
nelle relazioni

Episodio 251 – Raccontarsi per stare bene

Raccontarsi per stare bene.
Il racconto di sé è una delle forme più potenti di espressione umana.

Quando raccontiamo la nostra storia, ci confrontiamo con le nostre esperienze passate, le nostre emozioni e la nostra identità. Ma la vera magia accade quando siamo in grado di trasformare la nostra storia in un racconto di crescita e di trasformazione.

L’autobiografia consiste nello scrivere il racconto della propria vita. Come possiamo fare? A cosa serve? Cosa può produrre?

Noi abbiamo dentro a livello inconscio tutta la nostra storia; il problema è che non ce l’abbiamo ordinata, ma è dentro di noi come un groviglio. Finchè non facciamo ordine, non sappiamo narrare la nostra vita. Scrivere significa proprio mettere coerenza interna nel nostro vissuto. Cosa possiamo ottenere scrivendo la nostra autobiografia?

• Innanzitutto ci premette un lavoro di introspezione e consapevolezza: entriamo dentro di noi e ci rendiamo consapevoli di ciò che abbiamo vissuto. Iniziamo a cogliere dei nessi tra gli eventi che normalmente non riusciamo a cogliere. Non si tratta di scrivere come in un diario, non è annotare qualcosa, ma si tratta scrivere la narrazione della propria vita. Si tratta di rivedere la propria vita e ordinarla, cogliendo i nessi. • Catarsi ed espressione emotiva: spesso pensiamo di aver superato emozioni legate a determinati fatti, ma non è così. Scrivere episodi della nostra vita ci consente di rielaborare e rileggerli con nuova consapevolezza. • Crea contatto e distacco: scrivere la nostra storia ci mette in contatto con la storia che abbiamo vissuto e ci permette di elaborarla e distaccarcene. • Ridefinizione di sé: quando rileggiamo la nostra storia la rivediamo per intero, ci comprendiamo anche di più, ci ridefiniamo. • Condivisione e connessione: condividere con altri la nostra storia crea maggiore comprensione e conoscenza dell’altro, un legame più profondo.

Quanto più ci pacifichiamo con la nostra storia, tanto più noi possiamo essere nell’adesso.

Ma come si scrive l’autobiografia? La prima cosa da tenere in considerazione è che va scritta in modo libero. Possiamo seguire, per aiutarci, delle tracce relative a: • Ricordi spontanei: attingiamo alla memoria e decidiamo di scrivere in un tempo definito, scrivendo cosa emerge. La cosa importante è collocare ogni ricordo nel tempo. • Temi specifici: possiamo scrivere su argomenti specifici, per es. dell’amicizia, della relazione con i genitori, etc. • Periodi e Fasi: divedere per fasi la propria vita e scrivere i ricordi per quel periodo di tempo specifico.

Una volta scritti episodi e ricordi della nostra vita, bisogna organizzare la storia sulla linea del tempo. Come? Rivedendo quello che abbiamo scritto e ordinandolo nel tempo. L’importante è costruire una storia, attraverso il racconto scritto di sé.

E ricorda: l’autobiografia è il ponte tra il nostro passato e il nostro futuro, un viaggio interiore che nutre l’anima e fortifica la mente.