La comunicazione nelle relazioni

Episodio 234 – Quando la responsabilità incontra l’obbedienza

Cosa ci spinge all’obbedienza? Fino a dove siamo disposti a spingerci per obbedire?
Dove sono i nostri valori quando obbediamo ciecamente?

Un punto di partenza fondamentale è la distinzione tra autonomia ed eteronomia. L’autonomia coincide con il lasciarsi guidare da dentro; l’eteronomia consiste nel prendere dall’esterno le nostre norme di comportamento.
Spesso noi cediamo la nostra autonomia in favore di qualcuno a cui riconosciamo autorità.
Uno degli esperimenti più famosi della storia condotti per comprendere come sia possibile cedere la propria autonomia, anche andando contro i propri valori, è stato l’esperimento sull’autorità di Milgram.
Grazie a questo esperimento si è compreso che siamo in grado di cedere la nostra autonomia e di farci guidare dall’esterno da qualcuno a cui riconosciamo l’autorità.

Dove si colloca la nostra responsabilità? E perché siamo disposti a cederla?

Ci sono alcuni elementi principali che ci portano all’obbedienza. Vediamoli:
• Convinzione di legittimità dell’autorità: siamo convinti che l’autorità a cui cediamo la nostra autonomia sia legittimata da noi a scegliere per noi
• Adesione al sistema: crediamo che sia giusto obbedire e riconosciamo che il sistema a cui obbediamo funziona solo sull’obbedienza, senza mettere in discussione il sistema stesso.
• La forza della pressione sociale: chi rappresenta l’autorità fa pressione verso un comportamento che poi viene assunto.
• Adesione all’ideologia proposta dall’autorità: io aderisco ad un pensiero esterno a me senza una riflessione critica. Una volta che io mi dichiaro seguace di una parte non metto più in discussione ciò che sto seguendo.

L’ obbedienza cieca è chiusura all’esterno e possibilità di andare contro la nostra stessa coscienza, i nostri valori. Per obbedire è necessario non volere responsabilità della propria vita, credendo che questo renda la nostra vita più facile. Ma, delegando la nostra responsabilità, noi ci perdiamo gran parte della vita stessa.

Uno dei pericoli più grandi è cedere l’autorità interna all’ego. Così facendo noi non siamo più in controllo di noi stessi. E così seguiamo l’ideologia che l’ego ci impone (la vita è una guerra), diamo legittimità all’ego (poiché promette di proteggerci), ne subiamo la pressione (perché alimenta confronto e competitività con l’altro) ed usciamo fuori di noi.

Come possiamo uscirne?
Diventando consapevoli di questi meccanismi. Quando scatta un confronto sono in grado di vedere che è propaganda interna? Quando perdo l’amore del fare sono capace di tornare in me? L’ego, quando è illuminato, perde potere.

La
comunicazione
nelle relazioni

Episodio 234 – Quando la responsabilità incontra l’obbedienza

Cosa ci spinge all’obbedienza? Fino a dove siamo disposti a spingerci per obbedire?
Dove sono i nostri valori quando obbediamo ciecamente?

Un punto di partenza fondamentale è la distinzione tra autonomia ed eteronomia. L’autonomia coincide con il lasciarsi guidare da dentro; l’eteronomia consiste nel prendere dall’esterno le nostre norme di comportamento.
Spesso noi cediamo la nostra autonomia in favore di qualcuno a cui riconosciamo autorità.
Uno degli esperimenti più famosi della storia condotti per comprendere come sia possibile cedere la propria autonomia, anche andando contro i propri valori, è stato l’esperimento sull’autorità di Milgram.
Grazie a questo esperimento si è compreso che siamo in grado di cedere la nostra autonomia e di farci guidare dall’esterno da qualcuno a cui riconosciamo l’autorità.

Dove si colloca la nostra responsabilità? E perché siamo disposti a cederla?

Ci sono alcuni elementi principali che ci portano all’obbedienza. Vediamoli:
• Convinzione di legittimità dell’autorità: siamo convinti che l’autorità a cui cediamo la nostra autonomia sia legittimata da noi a scegliere per noi
• Adesione al sistema: crediamo che sia giusto obbedire e riconosciamo che il sistema a cui obbediamo funziona solo sull’obbedienza, senza mettere in discussione il sistema stesso.
• La forza della pressione sociale: chi rappresenta l’autorità fa pressione verso un comportamento che poi viene assunto.
• Adesione all’ideologia proposta dall’autorità: io aderisco ad un pensiero esterno a me senza una riflessione critica. Una volta che io mi dichiaro seguace di una parte non metto più in discussione ciò che sto seguendo.

L’ obbedienza cieca è chiusura all’esterno e possibilità di andare contro la nostra stessa coscienza, i nostri valori. Per obbedire è necessario non volere responsabilità della propria vita, credendo che questo renda la nostra vita più facile. Ma, delegando la nostra responsabilità, noi ci perdiamo gran parte della vita stessa.

Uno dei pericoli più grandi è cedere l’autorità interna all’ego. Così facendo noi non siamo più in controllo di noi stessi. E così seguiamo l’ideologia che l’ego ci impone (la vita è una guerra), diamo legittimità all’ego (poiché promette di proteggerci), ne subiamo la pressione (perché alimenta confronto e competitività con l’altro) ed usciamo fuori di noi.

Come possiamo uscirne?
Diventando consapevoli di questi meccanismi. Quando scatta un confronto sono in grado di vedere che è propaganda interna? Quando perdo l’amore del fare sono capace di tornare in me? L’ego, quando è illuminato, perde potere.