Pensieri e mente nelle relazioni

Episodio 164 – Meditazione ed Emozioni, con Fabrizio Giuliani.

Con Fabrizio Giuliani, maestro di meditazione, abbiamo fatto una pratica meditativa e abbiamo approfondito alcuni degli aspetti fondamentali quando si effettua una pratica di questo tipo.

La prima cosa importante è che, quando facciamo una pratica, vogliamo che il corpo comunichi che stiamo prestando attenzione al momento presente. Quindi è necessario strutturare il corpo per il momento presente, che significa mettersi in una posizione comoda, in modo da restare eretti, prestando attenzione al corpo e restando, allo stesso tempo, rilassati.

Attraverso la pratica, noi possiamo allenare la mente a tornare al momento presente: di solito, siamo abituati ad andare al passato o immaginare il futuro.
È difficile calmare la mente perché siamo abituati al pensiero. Crediamo, erroneamente, che la meditazione sia non avere i pensieri. Lo scopo della pratica, invece, è vedere come si comporta la mente, no non pensare. La distrazione è la pratica, perché diveniamo consapevoli che c’era quel pensiero. Lo scopo è essere consapevoli che c’è un pensiero, che c’è un respiro. Quando osserviamo possiamo accorgerci che stiamo pensando.

Uno degli ostacoli alla pratica può essere l’irrequietezza: abbiamo troppa energia e non riusciamo a stare fermi: cosa fare in questo caso? Possiamo prestare attenzione proprio a questo desiderio di “scappare”: questo diventa la pratica.

Attraverso la pratica possiamo imparare ad accogliere le emozioni e a comprendere il forte legame tra esse e i nostri pensieri: le emozioni di per sé non sono né belle né brutte e non hanno una dignità propria. Sono semplicemente energia che attraversa il corpo. Che ne facciamo di questa energia? O cerchiamo di bloccarla oppure possiamo lasciarla fluire e quindi accogliere l’emozione ed attraversarla.

L’origine della sofferenza è proprio volere ciò non c’è e non volere ciò che c’è.
La mente giudica l’oggetto che si presenta col pensiero. Se è positivo lo vogliamo trattenere, se è negativo ce ne vogliamo liberare. in realtà, tutto è impermanente e attaccarci o rifiutare genera sofferenza.

Più lo vediamo più la sofferenza diminuisce. La nostra vita emotiva è più fluida. L’accettazione avviene con l’esperienza. Essendo i testimoni benevoli di ciò che accade. Benevoli significa proprio che non ci attacchiamo e non respingiamo le emozioni e quindi i pensieri.

Occorre praticare: se alleniamo la consapevolezza, allora i tempi per l’accettazione si riducono e anche la sofferenza diminuisce.

E tu, quanto sei disponibile a fare pratica di consapevolezza?
Fammi sapere nei commenti,
Antonio

Di seguito ti lascio i contatti di Fabrizio Giuliani per continuare a seguire i suoi insegnamenti e fare pratica insieme.

Canale You Tube: https://www.youtube.com/channel/UCsdK…​
Sito Internet: https://mindfulnesspigneto.com/​

Pensieri
e mente
nelle relazioni

Episodio 164 – Meditazione ed Emozioni, con Fabrizio Giuliani.

Con Fabrizio Giuliani, maestro di meditazione, abbiamo fatto una pratica meditativa e abbiamo approfondito alcuni degli aspetti fondamentali quando si effettua una pratica di questo tipo.

La prima cosa importante è che, quando facciamo una pratica, vogliamo che il corpo comunichi che stiamo prestando attenzione al momento presente. Quindi è necessario strutturare il corpo per il momento presente, che significa mettersi in una posizione comoda, in modo da restare eretti, prestando attenzione al corpo e restando, allo stesso tempo, rilassati.

Attraverso la pratica, noi possiamo allenare la mente a tornare al momento presente: di solito, siamo abituati ad andare al passato o immaginare il futuro.
È difficile calmare la mente perché siamo abituati al pensiero. Crediamo, erroneamente, che la meditazione sia non avere i pensieri. Lo scopo della pratica, invece, è vedere come si comporta la mente, no non pensare. La distrazione è la pratica, perché diveniamo consapevoli che c’era quel pensiero. Lo scopo è essere consapevoli che c’è un pensiero, che c’è un respiro. Quando osserviamo possiamo accorgerci che stiamo pensando.

Uno degli ostacoli alla pratica può essere l’irrequietezza: abbiamo troppa energia e non riusciamo a stare fermi: cosa fare in questo caso? Possiamo prestare attenzione proprio a questo desiderio di “scappare”: questo diventa la pratica.

Attraverso la pratica possiamo imparare ad accogliere le emozioni e a comprendere il forte legame tra esse e i nostri pensieri: le emozioni di per sé non sono né belle né brutte e non hanno una dignità propria. Sono semplicemente energia che attraversa il corpo. Che ne facciamo di questa energia? O cerchiamo di bloccarla oppure possiamo lasciarla fluire e quindi accogliere l’emozione ed attraversarla.

L’origine della sofferenza è proprio volere ciò non c’è e non volere ciò che c’è.
La mente giudica l’oggetto che si presenta col pensiero. Se è positivo lo vogliamo trattenere, se è negativo ce ne vogliamo liberare. in realtà, tutto è impermanente e attaccarci o rifiutare genera sofferenza.

Più lo vediamo più la sofferenza diminuisce. La nostra vita emotiva è più fluida. L’accettazione avviene con l’esperienza. Essendo i testimoni benevoli di ciò che accade. Benevoli significa proprio che non ci attacchiamo e non respingiamo le emozioni e quindi i pensieri.

Occorre praticare: se alleniamo la consapevolezza, allora i tempi per l’accettazione si riducono e anche la sofferenza diminuisce.

E tu, quanto sei disponibile a fare pratica di consapevolezza?
Fammi sapere nei commenti,
Antonio

Di seguito ti lascio i contatti di Fabrizio Giuliani per continuare a seguire i suoi insegnamenti e fare pratica insieme.

Canale You Tube: https://www.youtube.com/channel/UCsdK…​
Sito Internet: https://mindfulnesspigneto.com/​