Episodio 233 – Convinzioni e paure: come gestirle?

Episodio 233 – Convinzioni e paure: come gestirle?

Quali convinzioni ci sono dietro le nostre paure? Spesso ad alimentare le nostre paure sono proprio le convinzioni che abbiamo riguardo noi stessi, gli altri e la vita. Questi pensieri, veri e indiscutibili per noi, finiscono per incastrarci e così non riusciamo ad affrontare le paure. Escludendo le paure utili, quelle necessarie, la maggior parte nostre paure sono inutili, limitanti e disfunzionali, perché non ci permettono di vivere la vita pienamente. E dietro queste paure inutili e dannose, ci sono delle convinzioni. La tendenza sarebbe quella di voler evitare quei pensieri, quelle convinzioni che ci sono dietro le nostre paure, ma non si possono evitare le convinzioni. Le convinzioni, piuttosto, vanno indagate, ricercate per essere conosciute. Una volta indagate le nostre convinzioni, possiamo ritornare alla razionalità, ai dati di realtà per poter gestire gli impulsi della paura. Una strategia utile in questo senso potrebbe essere quella di prendere le misure alla paura, andando verso ciò che ci spaventa in maniera graduale. Un altro passaggio fondamentale è comprendere che non sempre è importante risolvere tutte le nostre paure. A volte basta imparare a stare con le paure e viverle proprio come un luogo di passaggio in cui stare per poi poterle affrontare. Le paure sono delle emozioni, mentre le convinzioni sono dei pensieri e entrano in relazione tra loro in questo modo: il pensiero crea un’immagine che attiva una emozione. In questo meccanismo spesso noi andiamo poi ad alimentare le emozioni costruendo nuovi pensieri. E diamo vita ad un circolo. Per poter interrompere questo ciclo e smettere di vivere costantemente nella paura possiamo mandare avanti il film delle nostre paure. Ho paura di…manda avanti il film. Che succede? E infine confrontare le paure con quelli che sono i dati di realtà. La paura principale nascosta dietro le nostre paure è la paura della sofferenza. Quando iniziamo a stare nel flusso e a stare nelle nostre emozioni, nelle nostre paure, smettiamo di credere di poter evitare la sofferenza.
Episodio 232 – Affrontare la paura oltre le convinzioni

Episodio 232 – Affrontare la paura oltre le convinzioni

Come possiamo gestire le nostre paure al meglio? Spesso non riusciamo ad affrontare le nostre paure perché siamo bloccati dalle convinzioni che abbiamo riguardo noi stessi e le nostre capacità di gestire la paura. Cosa possiamo fare per lavorare con le nostre convinzioni e superare le nostre paure? Esistono le paure naturali e le paure che nascono dalla mente. Le paure naturali riguardano l’incolumità (per es. l’altezza); tutto ciò che invece non è legato all’incolumità è una proiezione di queste paure naturali, è una copia della mente delle paure naturali (per es. paura del giudizio, di non piacere, di rimanere soli, di essere abbandonati, etc.). La mente ce le fa passare per paure reali. Cosa alimenta le paure? Una convinzione. Tutte le paure più grandi hanno dietro una convinzione, ossia un pensiero a cui diamo valore di verità. Rintracciare le convinzioni che sono dietro le paure è un passo molto importante per poter iniziare ad affrontare la paura. Come possiamo trovare queste convinzioni? Ecco una pratica utile. • Individua una paura: ho paura di… • Manda avanti il film: ho paura di…perché se accade… Ciò che emerge da questa semplice pratica sono le convinzioni dietro le paure. Una volta individuate le nostre paure e mandato avanti il film ci renderemo conto del gioco della mente che cristallizza i momenti e amplifica in questo modo la paura, generando convinzioni che poi ci bloccano. Quando invece affrontiamo la vita, la paura scompare.  
Episodio 231 – Parapsicologia: oltre la realtà conosciuta

Episodio 231 – Parapsicologia: oltre la realtà conosciuta

Parapsicologia: oltre la realtà conosciuta Con un’ospite speciale, Paola Giovetti, scrittrice e giornalista, parliamo di parapsicologia. Cosa c’è oltre la realtà come la conosciamo noi? Ci sono molti aspetti della vita che hanno carattere di straordinarietà, fenomeni che per noi restano inspiegabili e incomprensibili. Ed è qui che la parapsicologia si colloca. Quanto riusciamo a coglierne i dettagli e il senso? Per poter cogliere questi segnali, approfonditi dalla parapsicologia e da alcune esperienze di medianità, è necessario avere una sensibilità che consenta di cogliere indizi, che aiutino a trovare risposte alla nostra ricerca esistenziale. In questa ricerca la dimensione spirituale è fondamentale. Spesso la medianità viene utilizzata con questo scopo: aiutare a comprendere, a conoscere questa dimensione spirituale presente nella nostra vita. Quanto siamo disposti a fare spazio a questo?
Episodio 230 – Gestire lo stress psicologico

Episodio 230 – Gestire lo stress psicologico

Molto spesso accade che siamo noi stessi ad alimentare il nostro stress attraverso pensieri, che generano in noi emozioni che magari alimentano altri pensieri e così lo stress che proviamo aumenta. Uno dei passaggi da fare per imparare a gestire lo stress è quello di acquisire la capacità di tranquillizzarci, trovando dentro di noi le risorse necessarie per farlo e attingendo ad esse nei momenti di bisogno. Un errore che invece produce in noi molto stress è quello di non riuscire ad avere il distacco necessario nei confronti di situazioni e di sofferenze che non sono una nostra responsabilità. Ci lasciamo risucchiare e proviamo stress per questo. Un’altra fonte di stress comune a molti deriva dal conflitto che si genera in noi quando cediamo al ricatto emotivo nelle nostre relazioni. O ancora dalla nostra incapacità di gestire l’ansia nei diversi contesti di vita quotidiana. O quando ci lasciamo travolgere dalla preoccupazione per il futuro. Questi sono solo esempi di situazioni di stress. E tu, come gestisci lo stress?
Episodio 229 – Gestire e combattere lo stress: che fare?

Episodio 229 – Gestire e combattere lo stress: che fare?

Gestire e combattere lo stress: che fare? Come si può gestire lo stress? Cosa possiamo fare concretamente per gestire lo stress? Quando ci troviamo difronte ad un evento stressante la prima cosa da fare è distinguere i fatti (ciò che accade) da pensieri ed emozioni che scaturiscono dall’evento. Un evento è definito stressante sulla base della percezione delle proprie risorse cognitive ed emotive adatte ad affrontarlo. Lo stress dipende dunque dalla percezione che noi abbiamo dell’evento e delle risorse necessarie per poterlo gestire. Il modo in cui viviamo l’evento è legato a delle valutazioni soggettive: chi valuta l’evento? La parte bambina? Allora utilizzeremo degli atteggiamenti come lamentela, pretesa e accusa. La parte adulta? Allora saremo in grado di guardare ciò che accade, valutare e mettere in atto delle strategie per fronteggiare lo stress al meglio. Come possiamo fronteggiare lo stress? Per prima cosa è necessario prevenire lo stress. Come? 1) dedicarsi del tempo piacevole: se non coltiviamo il piacere saremo più esposti allo stress 2) coltivare relazione significative: le relazioni che sostengono, con cui puoi condividere, scaricare la tensione, potersi aprire ad un altro essere umano sentendosi ascoltati, visti, riconosciuti, in una dimensione di ascolto 3) alternare attività/passività: se non sappiamo alternare attività e passività siamo più soggetti allo stress; saper creare equilibrio tra il fare e fermarsi ci consente di gestire al meglio lo stress. 4) Dedicarsi al silenzio, alla meditazione e alla preghiera: vuol dire fermarsi e fare silenzio dentro e fuori, accumulare l’ energia necessaria per fronteggiare l’eventuale evento stressante. Il secondo passaggio consiste nel monitorare lo stress. Come? Facendosi alcune domande chiave. 1) Ricavandosi del tempo per se stessi: quanto tempo dedichiamo a noi stessi? Tempo in cui non dobbiamo produrre nulla. Tempo non strumentale. 2) Qual è il nostro umore di base? La quota costante che abbiamo di umore….quanto tempo passo nella serenità? quanto nella gioia? Nella rabbia? 3) Qual è il livello di reattività emotiva: quanto siamo reattivi? 4) Quanta energia e vitalità abbiamo? Qual è il livello dell’energia? Quanta energia e vitalità ho in questo momento? Quindi possiamo finalmente fronteggiare lo stress, in questo modo: 1) pensare ai successi passati: di solito tendiamo a tornare su eventi negativi, ma dobbiamo riportare la mente al ricordo di tutte le volte che abbiamo affrontato cose simili e siamo riusciti. 2) Sviluppare pensiero critico: tornare ai fatti, a ciò che è e rimanere sul fatto. 3) Saper chiedere aiuto, che non è lamentarsi, ma chiedere cose concrete. 4) Spostare il focus sulle soluzioni: razionalizzare, valutare i fatti, tornare adulti. 5) Occuparci della gestione dell’emotività: saper gestire le emozioni è una delle risorse principali per fronteggiare lo stress. È frutto di tutte le altre risorse.
Episodio 228 -Ridurre lo stress con la meditazione

Episodio 228 -Ridurre lo stress con la meditazione

Come ridurre lo stress con la meditazione? Sono noti da tempo i grandi benefici della meditazione in tante aree della nostra vita. Tra questi, senza dubbio, rientra la gestione e la riduzione dello stress. In particolare lo stress psicologico provoca in noi un’enorme sofferenza. Si tratta di stress che, poiché cronico, ci tormenta proprio perché si alimenta della continua preoccupazione. La nostra preoccupazione consiste in un’ansia di anticipazione, un’ansia riferita al futuro, che però non è reale: anticipiamo qualcosa che non esiste e proprio per questo non possiamo fermare questa preoccupazione che ci arriva. Questo è il turbinio della mente, che stressa anche il corpo. Il corpo, infatti, non distingue tra quello che succede realmente e quello che noi pensiamo stia succedendo. Spesso, anzi, pensiamo che se non ci preoccupiamo non stiamo dando abbastanza importanza al problema. Cosa possiamo fare? La pratica di meditazione può aiutarci a ridurre lo stress. La pratica ci aiuta a vedere le nostre preoccupazioni, la nostra ansia. Occorre fermarsi e osservare cosa succede nel corpo quando proviamo la sensazione di preoccupazione. In questo modo possiamo abbandonare la storia che abbiamo in testa, cioè abbandonare i pensieri che attraversano la nostra mente e che sono generati da uno stato d’animo e che trovano poi una corrispondenza nel corpo. In questo osservare non è necessario cambiare niente, dobbiamo solo studiare ed essere curiosi verso ciò che sta accadendo. Non possiamo prevedere il futuro e pensarci prima è solo inutile e dannoso. Per riuscire ci vuole pratica, perché ci identifichiamo nei pensieri e nella nostra storia. Il primo passo è tornare al corpo, perché il corpo è sempre presente. Il corpo è qui. La mente è lo strumento più grande e potente che abbiamo. Possiamo decidere se utilizzarla per noi o esserne schiavi. Il secondo passo fondamentale è fare amicizia con il fatto che le cose sono incontrollabili e impermanenti, quindi che cambiano a prescindere dal nostro volere. Provare a controllare ogni cosa e non accettare ciò che c’è può essere fonte di un notevole stress per noi. Quindi possiamo appressarci alla pratica facendoci due fondamentali domande: qual è la sensazione fisica che proviamo? Qual è la storia dietro a questa sensazione?