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Come il linguaggio del corpo esprime i rifiuti

Eccoci a una nuova tappa del nostro viaggio nel mondo dello sviluppo personale.
Continuiamo la nostra esplorazione della CNV Comunicazione Non Verbale.

Come fa il corpo a dirci quando qualcosa proprio non piace?
Quali segnali del corpo ci indicano un netto rifiuto?

Le persone hanno la capacità di rispondere in modo automatico, innato e geneticamente codificato alle stimolazioni emotive attraverso l’intero comportamento non verbale espresso dai quattro canali comunicativi:

  1. la prossemica (gestione attuata con il proprio corpo degli spazi comunicativi),
  2. la cinesica (gesti e movimenti di parti del corpo),
  3. la paralinguistica (suoni vocali senza significato specifico logico)
  4. la digitale (toccamenti delle mani e del corpo).

Passiamo in rassegna quegli atti non verbali prodotti in relazione a stimolazioni emotive,(persone, argomenti, azioni, cose, pensieri, comportamenti ) che proprio non ci piacciono, che esercitano su di noi un effetto emozionale negativo o di rifiuto.

L’insieme dei comportamenti non verbali (gesti, movimenti del corpo, toccamenti, suoni vocali etc.), prodotti in relazione a stimolazioni “che innescano rifiuto”, indica all’istante un’emozione “negativa” che si è prodotta e scaricata. 

Ricordo che tutto questo è un processo inconscio, infatti l’insieme del comportamento non verbale prodotto in reazione a persone, argomenti, azioni, cose, pensieri che esercitano su di noi un effetto emotivo “negativo”, “di rifiuto” rappresentano la risposta corporea subliminale e quindi non ancora cosciente dell’emozione che diverrà cosciente solo se le stimolazioni perdureranno.

Un esempio chiarirà certamente meglio:

Se, nel raccontare della sua ragazza, un mio amico, alla parola sesso si sfrega ripetutamente il naso, possiamo immaginare che in relazione al “sesso”, in questo caso “con la sua ragazza” ci sia un problema, possiamo ipotizzare che nell’immaginario in relazione a “sesso con la sua ragazza” in questo caso,  ci sia una discordanza tra quello che desidera e quello che sperimenta.

Potrebbe immaginarsi in imbarazzo e impossibilitato al sesso, e questo generare rifiuto.

Facciamo un esempio diverso con due stimoli e due reazioni:

se voglio acquistare una automobile e la mia compagna quando vede una Ferrari si accarezza i capelli, mostrando un gradimento verso quella macchina (vi ricordate il gradimento è un desiderio che si vuole appagare). 

Quando però il venditore dichiara il prezzo inaccessibile dell’auto, lei si sfrega il naso e quando cerca di dire qualcosa, la sua voce diventa rauca fino a scomparire.

I soldi rappresentano per la ragazza in questione il problema per l’acquisto della macchina, e questo argomento è sgradito alla parte emotiva, è l’impedimento al raggiungimento del desiderio dell’acquisto della macchina manifestato emotivamente attraverso l’accarezzamento dei capelli. 

Anche in questo caso la ragazza vive una differenza tra quello che desidera e il limite che sperimenta.

Chiariamo bene: Ferrari = desiderio-gradimento-accarezzamente dei capelli… prezzo inaccessibile = impedimento-rifiuto-sfregamento del naso.

Gli atti non verbali che ci indicano che noi stessi o un nostro interlocutore manifesta rifiuto sono secondo S. Benemeglio :

  • Sfregare la punta del naso con il dito indice orizzontalmente o verticalmente, 
  • allontanamento del corpo, 
  • tronco e capo all’indietro, 
  • allontanamento di oggetti, 
  • spolverare o spazzar via, 
  • rassettarsi, pulirsi o spolverarsi, 
  • raschiamento di gola, 
  • gambe accavallate e braccia conserte.

 

Come usare il rifiuto:
ti ricordo che il rifiuto esprime una tensione negativa, ci si trova di fronte a qualcosa di sgradito per la parte emotiva.

In una conversazione, quando incontriamo dei rifiuti abbiamo delle informazioni fondamentali, che vanno verificate. 

Ricorda che il corpo scarica ed esprime rifiuto nell’istante in cui si presenta lo stimolo che “rifiuta”. 

Vedi attentamente questa scena:

“Come siete stati ieri sera?” …. “Benissimo” (nel pronunciare questa risposta il mio amico si sfrega il naso con il dito ripetutamente su e giù… sta esprimendo che qualcosa in “ieri sera” è stata sgradita alla parte emotiva). 

Presta molta attenzione: ora sai che mentre razionalmente mi sta dicendo “Benissimo”, il suo corpo, mi dice che la sua parte emotiva-inconscia sta dicendo “Non parliamo di ieri sera…”

A questo punto si hanno varie scelte, possiamo cambiare argomento, o chiedere informazioni cercando di capire quale è il problema. 

Scegli bene e Buona scoperta.

Lascia un commento, raccontaci cosa ti fa sfregare il naso 😉

A Prestissimo!